Le nostre radici

La nostra storia

Spesso, soprattutto dopo la fine della scuola dell’obbligo, le persone con disabilità si trovano nella condizione di non avere opportunità di crescita, autonomia, integrazione e di non poter pensare al futuro con serenità.

I genitori con figli portatori di fragilità, in particolare, vivono in modo profondo la preoccupazione di non sapere chi ne avrà cura quando loro non potranno più occuparsene.

Tali problematiche hanno riunito genitori e parenti dei disabili della Comunità Collinare del Friuli che nel 1987 hanno dato vita l’Associazione Nostro Domani Onlus. Oltre ad attività di sensibilizzazione ed integrazione sociale delle persone con disabilità del territorio, l’Associazione ha dato vita nel 2001 alla Cooperativa di inserimento lavorativo “Ragnatela” e nel 2006 al centro diurno e residenziale Valentino Pontello di Pers di Majano. Nel raggiungimento di tali mete un ruolo importante è stato giocato dal generoso lascito di Valentino Pontello, ex emigrante di San Vito di Fagagna grazie al quale è stato possibile costruire l'attuale struttura di Pers, e dalla rete di relazioni che il Nostro Domani è riuscito a costruire negli anni con soggetti, istituzioni e imprese del territorio: in primis la Comunità Collinare del Friuli e l’ASSL.

Al fine di valorizzare ulteriormente questa collaborazione nella gestione dei problemi della disabilità dei comuni collinari, di dare maggiore stabilità a quanto fino a qui realizzato e di garantire professionalità nella gestione dei servizi, l’Associazione Nostro Domani assieme alla Comunità Collinare del Friuli ha costituito nel 2008 la Fondazione Valentino Pontello Onlus, soggetto accreditato su tutto il territorio della zona friulana della Comunità Collinare per l’ambito della disabilità. L’associazione Nostro Domani ONLUS è stata sciolta nel 2013 e le attività da lei svolte proseguono in capo alla Fondazione.

 

Chi era Valentino Pontello…

Nato a San Vito di Fagagna il 27 maggio 1929 – novembre 1998

Nacque in una famiglia numerosa e benestante per quei tempi in quanto proprietaria di terreni e bestiame a sufficienza per il fabbisogno e il sostentamento della tipica famiglia patriarcale friulana.

Un ragazzo gracile e raffinato che non si sentiva portato per il duro lavoro che richiedeva la vita contadina di quel tempo.

A soli 15 anni aveva le idee già chiare su quello che voleva fare, la cucina era la sua passione: con il benestare dei genitori andò a Napoli a specializzarsi in cucina e gestione alberghiera.
Il Friuli e l’epoca post bellica non offrivano prospettive soddisfacenti e dopo alcuni lavori saltuari in alcuni collegi, a 18 anni come molti nostri concittadini, intraprese la via dell’emigrazione verso la Svizzera.

Iniziò la sua brillante attività al “Buffet de la Gare” di Losanna passando poi alla gestione di pensioni ed alberghi assieme alla compagna AnnaMarie.

Nonostante la distanza dal proprio paese, non dimenticò le sue origini e sentì il dovere di contribuire a sostenere le iniziative e i bisogni della Comunità; andò a salutare il parroco che gli elenca le necessità della Chiesa e dell’Asilo a cui poi diede il suo appoggio finanziario.

La decisione ultima, prima di morire nel novembre del 1998, di mettere a disposizione ciò che possedeva per coloro che realmente avevano bisogno, lasciando un’eredità di 700.000 franchi svizzeri all’Associazione NOSTRO DOMANI con sede a Majano che raggruppava le famiglie di giovani disabili residenti nel territorio della Comunità Collinare del Friuli che frequentavano l’atelier di Fagagna.
Oggi riposa nel cimitero di San Vito di Fagagna accanto ai propri cari.